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Autore Perchè Marienbad odia Kubrick
AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 09-10-2006 00:14  
"Qualcuno potrebbe obiettare che la situazione , in realtà, non è poi così diversa da quella di un Visconti o di un Fellini, cioè di quei grandi regisseurs che si contrappongono ai semplici metteurs en scene"

Già questo mi dice molto del tizio. Abbiamo la nostra bella ed icastica lingua italiana... Uno che non conosce l'idioma d'oltrapli è fottuto! Ma fortunato lui che si risparmia il papiello.., drei...

"messinscena" ... ma suona davvero bene!
_________________
"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 09-10-2006 00:17  
quote:
In data 2006-10-09 00:08, Quilty scrive:
quote:
In data 2006-10-09 00:04, AlZayd scrive:

Trovo assurdo riempire due pagine con uno scritto che si poteva linkare. Lo posso dire? Visto che hai iniziato tu, tocca a te parlare per prima di Kubrick, e magari poi vengo a leggere...




Prova a usare un attimo la cabeza.
Se ho riempito due pagine l'ho fatto per rendere il pezzo riportato più leggibile (proporlo in un unico lunghissimo post scoraggia la lettura, è un espediente che uso sempre anche in attualità).
Inoltre non ho usato un link perchè evidentemente non esiste un link,altrimenti non avrei perso tempo a ricopiare il mattone.
Fine dell'off topic.



Se dici che spezzettando il pezzo si legge meglio, mi sa che la cabeza te la devi oliare tu. Uno quando non ne può più, penso che capisce che è giunta l'ora di fare una pausa, a prescindere, o abbandonare del tutto. Io non avevo insultato te, quindi parla a come badi, se sei un uomo e non un caporale.
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"Bisogna prendere il veleno come veleno e il cinema come cinema" - L. Buñuel

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 09-10-2006 00:25  
Stai parlando di tutto tranne che dell'argomento, pertanto non c'è bisogno di commentare ulteriormente.
Quando avrai qualcosa da dire di sensato e giustificato sul contenuto del pezzo proposto lo prenderò in considerazione. Il cazzeggio non mi interessa, te lo lascio tutto. E adesso puoi continuare a parlare da solo...bye.

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AlZayd

Reg.: 30 Ott 2003
Messaggi: 8160
Da: roma (RM)
Inviato: 09-10-2006 00:36  
quote:
In data 2006-10-09 00:25, Quilty scrive:
Stai parlando di tutto tranne che dell'argomento, pertanto non c'è bisogno di commentare ulteriormente.
Quando avrai qualcosa da dire di sensato e giustificato sul contenuto del pezzo proposto lo prenderò in considerazione. Il cazzeggio non mi interessa, te lo lascio tutto. E adesso puoi continuare a parlare da solo...bye.



Io non sto cazzeggiando, sono serissimo. Meglio tacere che parlare con le altrui parole. Ti ho già detto che tocca a ye aprire le danze, poi vengo anch'io.
Es asì, porquè me da la gana!.

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mescal

Reg.: 22 Lug 2006
Messaggi: 4695
Da: napoli (NA)
Inviato: 09-10-2006 00:46  
L'occhio che AlZayd sta tagliando è quello di Quilty...

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 09-10-2006 00:50  
quote:
In data 2006-10-09 00:14, AlZayd scrive:
"Qualcuno potrebbe obiettare che la situazione , in realtà, non è poi così diversa da quella di un Visconti o di un Fellini, cioè di quei grandi regisseurs che si contrappongono ai semplici metteurs en scene"

Già questo mi dice molto del tizio. Abbiamo la nostra bella ed icastica lingua italiana... Uno che non conosce l'idioma d'oltrapli è fottuto! Ma fortunato lui che si risparmia il papiello.., drei...

"messinscena" ... ma suona davvero bene!


ma poi "regisseurs" che cacchio è? "realisateurs", semmai, se proprio vogliamo citare.
comunque, dei due Kubrick è certamente un metteur en scene.

e il fatto che il tizio dell'articolo e Marien giungano attraverso lo stesso discorso a due conclusioni diverse è quanto si è sempre detto: un'analisi il più possibile oggettiva si può sempre fare; poi interviene il gusto, e lì ad ognuno il suo.
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Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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alessio984

Reg.: 10 Mar 2004
Messaggi: 6302
Da: Napoli (NA)
Inviato: 09-10-2006 00:52  
Kubrick penso sia uno degli autori più complessi da giudicare all'interno della storia del cinema.
Un po' di tempo fa lessi il Castorino dedicato al regista curato da Enrico Ghezzi. Ed anche quest'ultimo esprimeva non pochi dubbi sul giudizio ultimo da dare all'autore in questione.
Affermava che molte delle difficoltà derivavano dalla mancanza di un "corpus coerente"; nel senso che analizzando l'opera omnia di Kubrick non vi è alcuna traccia di un percorso lineare, bensì ogni film è diverso dal precedente, e non vi è in sintesi alcun progetto pre-costituito (o costituito nel suo evolversi, nel senso autoriale del termine) in contrasto con quanto afferma l'autore del testo riportato da Quilty anche se però quest'ultimo si riferiva allo stile narrativo. Però Ghezzi metteva in luce gli innumerevoli sottotesti che scaturiscono dal cinema di Kubrick e da ogni singola inquadratura di ogni suo film. Troviamo quindi anche qui un altro punto in cui Ghezzi e Pirolini non sono d’accordo: il secondo afferma infatti che ogn inquadratura dice ciò che è più evidente senza che alcun particolare o soluzione linguistica aggiunga nulla di nuovo al testo narrativo. Il caro Enrico invece mette in luce appunto, tutte le varie ipotesi che da un’inqudratura possono scaturire (e le conosciamo tutti ormai: basti pensare alle infinite letture che sono state fatte di 2001 e SHINING).
Trovo quindi le tesi di Pirolini facilmente smontabili.


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Preferiremmo volare sulla luna piuttosto che dire le parole giuste quand'è tempo di dirle

[ Questo messaggio è stato modificato da: alessio984 il 09-10-2006 alle 00:54 ]

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sandrix81

Reg.: 20 Feb 2004
Messaggi: 29115
Da: San Giovanni Teatino (CH)
Inviato: 09-10-2006 00:56  
quote:
In data 2006-10-09 00:52, alessio984 scrive:
Affermava che molte delle difficoltà derivavano dalla mancanza di un "corpus coerente", nel senso che analizzando l'opera omnia di Kubrick non vi è alcuna traccia di un percorso lineare, bensì ogni film è diverso dal precedente,


ma io che cacchio ho letto?
a me pare dicesse che ogni film è, se non sempre un remake (come nel caso Shining - 2001), comunque un'evoluzione del discorso portato avanti dal film precedente...
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Quando mia madre, prima di andare a letto, mi porta un bicchiere di latte caldo, ho sempre paura che ci sia dentro una lampadina.

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alessio984

Reg.: 10 Mar 2004
Messaggi: 6302
Da: Napoli (NA)
Inviato: 09-10-2006 01:07  
"Anche di fronte al modello (europeissimo) dell'autore americano K. è però fortemente atipico. Per quanto dubbia, ideologica e ormai arretrata sia infatti la nozione di autore (cinematografico) essa si basa fondamentalmente sulla possibilità di reperire, all'interno del corpus di opere di uno stesso regista, gli elementi di un sistema o le tracce di un progetto . La convenzione ricade insomma (per entrare a far parte della scelta o trista accademia) che vi sia almeno un'organizzazione tipica di segni che si rinnovi almeno di film in film, oppure che nel susseguirsi delle opere si delinei un complessivo disegno artistico e ideologico: possibilmente ambedue le cose.
Si danno casi in cui il sistma esaurisce e sublima il progetto (Lang, in cui ogni inquadratura riproduce tutto il sistema, per cui non vi è evoluzione apparente nel progetto) o viceversa Godard, il cui progetto - la provocazione e l'anticonformismo linguistico, l'irrisione politica - si fa rapidamente sistema), ma lo status di autore è comunque legato, a questi due concetti col predominio - volendo generalizzare brutalmente - della nozione di progetto nel cinema "colto" europeo e del sistema di quello americano. Non è quindi facilmente inquadrabile Kubrick, per il quale si potrebbe a ragione parlare di progetti e sistemi diversi a ogni film che dirige.".

pag. 14-15
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mescal

Reg.: 22 Lug 2006
Messaggi: 4695
Da: napoli (NA)
Inviato: 09-10-2006 01:09  

e poi (faccio riferimento solo alle prime righe dell'articolo, il resto non l'ho ancora letto) lo stesso Quilty faceva l'esempio di significati nati dal montaggio nell'opera di Kubrick, come l'osso-astronave di 2001...
nello stesso film c'è quella sequenza di cinema puro, assolutamente astratto, quando il protagonista si avvia verso la propria meta finale...
personalmente c'è qualcosa che mi convience poco in questo regista, e va trovato nel montaggio, ma è più nel modo in cui separa, più che legare, le inquadrature, piuttosto che nell'incapacità di produrre significati...
il suo è uno stile declamatorio e autoritario...
però davvero è una delle cinematografie più affascinanti da interrogare la sua, non foss'altr che per l'altissima ambizione quasi "superomistica" del suo progetto di cinema...

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sloberi

Reg.: 05 Feb 2003
Messaggi: 15093
Da: San Polo d'Enza (RE)
Inviato: 09-10-2006 01:14  
quote:
In data 2006-10-09 00:56, sandrix81 scrive:
quote:
In data 2006-10-09 00:52, alessio984 scrive:
Affermava che molte delle difficoltà derivavano dalla mancanza di un "corpus coerente", nel senso che analizzando l'opera omnia di Kubrick non vi è alcuna traccia di un percorso lineare, bensì ogni film è diverso dal precedente,


ma io che cacchio ho letto?
a me pare dicesse che ogni film è, se non sempre un remake (come nel caso Shining - 2001), comunque un'evoluzione del discorso portato avanti dal film precedente...




Questo passo lo ricordo bene anch'io in effetti.
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E' ok per me!

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pensolo

Reg.: 11 Gen 2004
Messaggi: 14685
Da: Genova (GE)
Inviato: 09-10-2006 10:39  
quote:
In data 2006-10-09 00:52, alessio984 scrive:
Però Ghezzi metteva in luce gli innumerevoli sottotesti che scaturiscono dal cinema di Kubrick e da ogni singola inquadratura di ogni suo film. Troviamo quindi anche qui un altro punto in cui Ghezzi e Pirolini non sono d’accordo: il secondo afferma infatti che ogn inquadratura dice ciò che è più evidente senza che alcun particolare o soluzione linguistica aggiunga nulla di nuovo al testo narrativo. Il caro Enrico invece mette in luce appunto, tutte le varie ipotesi che da un’inqudratura possono scaturire (e le conosciamo tutti ormai: basti pensare alle infinite letture che sono state fatte di 2001 e SHINING).
Trovo quindi le tesi di Pirolini facilmente smontabili.




Effettivamente mi riferivo a questo quando stanotte ho affermato di non essere affatto d'accordo con l'articolo postato da Quilty.

Se la critica a Kubrick deve essere basata sull'affermazione che da ogni sua inquadratura (nemmeno la più suggestiva e deformante) non scaturisce alcun sottotesto o non arriva al fruitore alcuna informazione aggiuntiva oltre quella visiva, allora siamo davvero anni luce lontani da una qualsiasi analisi seria e costruttiva.
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Bart,voglio condividere con te le tre massime indispensabili per andare avanti nella vita.N°1:"Mi raccomando coprimi" N°2: "Miticooo!Ottima idea capo" N°3:"Era già così quando sono arrivato io"

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Quilty

Reg.: 10 Ott 2001
Messaggi: 7637
Da: milano (MI)
Inviato: 09-10-2006 11:07  
Infatti anche secondo me Pirolini ha preso solo gli esempi che davano conferma alla sua tesi e ne ha ignorati sistematicamente altri (gli esempi che ho fatto nel topic : L'IMMAGINE E' TUTTO, ricordate? Alex che si vuole suicidare: lo zoom che avvicina il suo sguardo al ponte è un chiaro caso di produzione semantica, lo spettatore non era stato informato prima dello stato d'animo del protagonista).

Secondo me Pirolini ha ragione in parte: Kubrick tende a riempire la scena di ogni significato senza avvalersi troppo del mezzo cinematografico (il che è una pecca ovviamente) però non si può nemmeno dire che le figure stilistiche che usa sono solo un semplice arricchimento del racconto e che non aggiungono nulla alle informazioni date allo spettatore.

Sinceramente è un pò che non rivedo un film di Kubrick ,però si potrebbe sfidare questo critico prendendo per esempio Arancia Meccanica (che lui cita poco) e indicando tutte le volte che si verifica una costruzione semantica del racconto attraverso il mezzo cinematografico.

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Ayrtonit
ex "ayrtonit"

Reg.: 06 Giu 2004
Messaggi: 12883
Da: treviglio (BG)
Inviato: 09-10-2006 12:00  
quote:
In data 2006-10-08 20:44, Quilty scrive:
in realtà credo che alla base della difficoltà comunicativa ci sia a volte una lacuna nelle teorie espositive sue (e anche in quelle di Tristam ad esempio)di non poco rilievo: non portano esempi concreti ai concetti che vanno esplicando. Ad un utente inesperto sembra di leggere un testo di fisica quantistica,più che altro,completamente distante da qualsiasi applicazione pratica.

a!



non sei l unico. schopenhauer scriveva che la chiarezza è l onestà del filosofo.
discorso che si può applicare ad ogni scrittore, e in effetti spesse volte marien e tristam sono oscuri..mi sembra di ascoltare un professore universitario alle prese con una lezione di chimica del terzo anno, e tra gli studenti però c'è gente delle superiori...beh questi non capiranno un cazzo .
ma il problema non è loro, è del professore. nel momento in cui lui sa chi è il suo pubblico, deve modulare il linguaggio, per farsi capire.
se poi invece al prof non interessa farsi capire, o non gli riesce di esser più esplicativo e chiaro, ecco quelli sono i veri problemi.
non voglio criticare marien e tristam, nessuno li obbliga a scrivere pe farsi capire da me. io posso chiedere loro questa gentilezza, e loro liberi di fare quel che vogliono.
_________________
"In effetti la degenerazione non è mai divertente, bisogna saperla mantenere su livelli tollerabili.
Non è tanto una questione di civiltà, ma di intelligenza."
DEMONSETH

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Tristam
ex "mattia"

Reg.: 15 Apr 2002
Messaggi: 10671
Da: genova (GE)
Inviato: 09-10-2006 13:13  
quote:
In data 2006-10-08 22:14, Quilty scrive:
IL SENSO DELLO STILE

mal si presta a quella ricognizione scientifica e reticolare solita ai grandi “ inventori di forme” (Hitchcock, Welles, Ejzenstejn,Lubitsch, Godard, Greenaway,per intenderci).



Greenway?
Greenway!?
Poteva aggiungere Von Trier e Jeunet ed eravamo a posto.
Comunque, scusate, adesso leggo...

_________________
Una minchia/sapida

[ Questo messaggio è stato modificato da: Tristam il 09-10-2006 alle 13:14 ]

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